evento del 24/06/2011 00:0

Autismo, alterato lo sviluppo della sostanza bianca

Uno studio dell’IRCCS Medea – La Nostra Famiglia, pubblicato sulla rivista Brain Research Bulletin, evidenzia un’alterazione dell’integrità e dello sviluppo della sostanza bianca in bambini con autismo.

L'autismo è una sindrome caratterizzata, già nella prima infanzia, da deficit di comunicazione verbale e non verbale, interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.

Sebbene la fisiopatologia della malattia debba essere pienamente chiarita, alcuni studi hanno evidenziato che nei bambini affetti da autismo il peso del cervello e la circonferenza cranica hanno un pattern anomalo della crescita. In particolare, una dimensione del cervello ridotta o normale alla nascita è spesso seguita da un rapido tasso di crescita nei primi 2-4 anni di vita. Tuttavia, non è ancora chiaro quale regione del cervello sia principalmente coinvolta in questo processo e se le alterazioni coinvolgano principalmente la sostanza bianca o quella grigia.

La sostanza bianca è quella porzione del sistema nervoso che presiede al collegamento e alla diffusione dei segnali nervosi e degli stimoli motori mentre la sostanza grigia svolge funzioni di selezione e avviamento delle informazioni che viaggiano lungo il sistema nervoso e punto di partenza di input motori.

Conoscere come avviene lo sviluppo dell’aumento del volume cerebrale e in quale modo vengono coinvolte la sostanza bianca e quella grigia potrebbe fornire nuove piste per comprendere la patologia autistica.

Un team di ricercatori dell’IRCCS Medea, Associazione La Nostra Famiglia, Scuola Internazionale Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine, e Centro Inter-Universitario di Neuroscienze Comportamentali dell’Università di Verona ed Università di Udine, guidati da Paolo Brambilla, per studiare lo sviluppo della sostanza bianca e della sostanza grigia nell’autismo hanno applicato un protocollo di imaging combinato di morfometria (Voxel-Based Morphometry, VBM) e di diffusione.

La VBM è una tecnica di analisi di neuroimaging che consente di quantificare la concentrazione di materia grigia, bianca e fluido cerebrospinale nel cervello, mentre l’imaging di diffusione misura il movimento di molecole d’acqua nei tessuti: dalla misura di diffusività dell’acqua è possibile ottenere informazioni sull’organizzazione microstrutturale del tessuto.

Sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale 20 bambini con autismo tra i 4 e i 14 anni (età media = 7 ± 2.75 anni) e 22 bambini a sviluppo normale comparabili per sesso ed età.

E’ stato applicato un innovativo approccio di VBM per ottimizzare la segmentazione tra sostanza grigia e bianca del cervello in base ai riferimenti cerebrali infantili; inoltre il coefficiente apparente di diffusione delle molecole d’acqua è stato ottenuto per analisi microstrutturali della sostanza bianca.

Rispetto ai bambini con sviluppo psicologico normale, i bambini con autismo differivano significativamente per variazioni di densità di sostanza bianca e grigia - particolarmente nelle aree frontali e temporo-parietali - e microstrutturali nella sostanza bianca della corteccia frontale e del corpo calloso. Infine, vi era una correlazione inversa tra età cronologica e coefficiente di diffusione nei lobi cerebrali e nel corpo calloso nei bambini con autismo ma non in quelli con sviluppo psicologico normale.

“Lo studio mostra la presenza di disconnettività cerebrale, particolarmente fronto-parietale, già nelle fasi precoci della malattia, accoppiata ad un’alterazione della traiettoria di maturazione della sostanza bianca durante tutta l’infanzia in bambini affetti da autismo. – afferma Paolo Brambilla - Questo potrebbe rappresentare un marker potenziale di neuro sviluppo della malattia, che potrebbe in parte sostenere i deficit cognitivi e sociali dell’autismo”.

L’IRCCS Medea sta conducendo diversi studi sull’autismo. In particolar modo questo lavoro rientra nel Progetto Strategico del Ministero della Salute La salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza: si tratta di un’indagine sui fattori di rischio biologici e psico-sociali che mira ad aprire nuove strade di intervento e di prevenzione nella malattia mentale.


Studio pubblicato su
Brain Research Bulletin 84 (2011)
Altered white matter integrity and development in children with autism: A combined voxel-based morphometry and diffusion imaging study
Paola Mengotti a,b, Serena D’Agostinic, Robert Terlevicf, Cristina De Collec, Elsa Biasizzoc, Danielle Londerod, Adele Ferroe, Gianluca Rambaldellie, Matteo Balestrierif, Sergio Zaninid, Franco Fabbrod, Massimo Moltenid, Paolo Brambillad,f,
a
Ass. La Nostra Famiglia, Pasian di Prato, Udine, Italy
b
Cognitive Neuroscience Sector, International School for Advanced Studies (SISSA) Trieste, Italy
c
Section of Neuroradiology, Department of Radiology, AOU, Udine, Italy
d
Scientific Institute IRCCS ‘E. Medea’, Udine, Italy
e
Inter-University Centre for Behavioural Neurosciences, DMSP, Section of Psychiatry and Clinical Psychology,University of Verona, Verona, Italy
f Inter-University Centre for Behavioural Neurosciences, DPMSC, Section of Psychiatry, University of Udine,Udine, Italy