“Il vostro lavoro a favore dei giovani con disabilità, in una stretta interazione tra riabilitazione, ricerca scientifica e formazione è un’opera preziosa. La capacità di farsi prossimi è una delle grandi forze dell’Italia, soprattutto in questi momenti di fragilità del nostro Paese”: sono le parole del Presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha voluto manifestare con un messaggio la sua vicinanza all’incontro sul welfare sanitario che si è tenuto oggi presso La Nostra Famiglia di Bosisio Parini.
“Resto fermo nella mia convinzione che non ci sia cultura laddove non esiste il ricordo del passato”: con le parole di Pavel Florenskij la direttrice Carla Andreotti ha introdotto il convegno, che celebra i 50 anni di attività del centro di Bosisio. La storia è stata ripercorsa nelle sue tappe fondamentali dalla posa della prima pietra fino ai numeri di oggi: in 50 anni da Bosisio sono passati oltre 15.000 bambini per percorsi di ricovero o di riabilitazione.
E’ stata quindi la volta di Stefano Zamagni, professore di Economia Politica all’Università di Bologna, tra i massimi esponenti italiani sul welfare. “Viviamo in un’epoca di welfare society: è l’intera società che deve prendersi in carico le situazioni di bisogno: enti pubblici, imprese e società civile organizzata devono cooperare tra loro in un clima di sussidiarietà circolare. Gli enti pubblici devono fare un esercizio di umiltà e ci sono tanti imprenditori illuminati disposti a mettersi in gioco: strutture come la vostra hanno un know how che deve essere messo a disposizione dell’ente pubblico.” Il professore distingue quindi la qualità codificata di una struttura sanitaria, fatta di codici e protocolli, e la qualità tacita, che è di tipo empatico e relazionale: a parità di competenze, otterrà maggiori risultati il medico capace di entrare in sintonia col malato. Bisogna quindi che la governance di una struttura sanitaria garantisca questa sorta di “medicina della relazione”. Nelle situazioni di crisi, conclude Zamagni citando Guareschi, bisogna fare come il contadino: quando il fiume invade i campi, bisogna salvare il seme: “50 anni fa qualcuno ha gettato il seme, voi continuate a salvarlo”.
La qualità tacita è fatta di abbracci, di corpi e di sorrisi, come sottolinea Francesco Belletti, presidente del centro Internazionale di studi per la famiglia. “Dietro ogni sguardo c’è una persona – gli fa eco Raffaele Ciambrone, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – A volte i bambini con disabilità sono prigionieri del corpo e ci chiedono un aiuto, un supplemento d’anima, come diceva Maritain”.
In diretta da New York Mario Merialdi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha illustrato il nuovo corso dell’OMS, voluto dal direttore generale Margaret Chan, che vede lo sviluppo infantile come un tesoro da custodire. Se negli ultimi 20 lo sforzo dell’OMS si è concentrato sulla riduzione della mortalità materna e infantile, dall’anno scorso l’Organizzazione punta anche sulla prevenzione e promozione della salute mentale nell’età evolutiva. A tal proposito Merialdi ha introdotto il progetto sui disturbi della comunicazione nei bambini, che verrà sviluppato nei Paesi del Mediterraneo orientale e sarà coordinato dall’IRCCS Medea di Bosisio.
“Ci sono patologie che non hanno ricevuto risposte dalla medicina nell’ultimo secolo. Da qui l’interesse attuale della sanità pubblica per le malattie rare. Non dobbiamo prescindere, a tal proposito, dal discorso sulla ricerca, e La Nostra famiglia è in prima linea in quest’ambito”, afferma Fabrizio Oleari, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
“I bambini ricoverati presso la nostra struttura nel 2012 sono stati circa 2.000: eppure sono raggruppati in pochissimi DRG (Raggruppamenti Omogenei di Diagnosi). L’85% di questi ha meno di 18 anni, gli altri presentano disabilità insorte in età evolutiva. Il 36% di loro viene da fuori regione, a dimostrazione che la nostra è una dimensione nazionale”, sottolinea Massimo Molteni, Direttore sanitario della struttura che, come ricorda il Direttore Scientifico Nereo Bresolin, è qualificata anche per la sua intensa attività di ricerca, che vede nell’interazione tra genetica e neuroimaging le sue frontiere più promettenti.
Di pari passo con la ricerca c’è l’attività formativa, che vanta tre corsi di laurea che vedono l'impiego, a sei mesi dalla tesi, di circa l’80% degli studenti: sono i dati forniti da Mario Cocchi, responsabile della formazione universitaria, che ha quindi premiato, con il presidente della Camera di commercio di Lecco Vico Valassi, le tre migliori tesi di laurea con un contributo di Univerlecco.
In chiusura i saluti dell’Assessore alla Salute lombardo Mario Mantovani, che ha ricordato come “la carità ha un senso se è accompagnata dalla scienza” e ha posto l’accento sul fatto che Regione Lombardia non taglierà i fondi alla ricerca ma lavorerà alla riforma in tema di salute tenendo conto dei nuovi bisogni. |