Come un esperto burattinaio sa che a ogni filo corrisponde un movimento della sua marionetta, allo stesso modo il cervello sa quale "filo tirare" per far muovere il corpo in cui è ospitato. Ma quanto sa veramente il cervello del corpo? E quali sono le aree cerebrali coinvolte? La risposta in uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience che ha come prima firma quella di Corrado Corradi-Dell'Acqua, neuroscienziato della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Lo studio, nato dalla collaborazione tra la Scuola di eccellenza di Trieste, l'Institute of Neuroscience and Medicine di Julich (Germania) e l'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico "E. Medea" di San Vito al Tagliamento (Pn), si è avvalso di tecniche di neuro-immagine per identificare quali aree del cervello si attivano nella percezione spaziale del corpo. Risultato? Ad attivarsi la corteccia somatosensoriale secondaria e il solco intraparietale posteriore, due aree di cui si conosce ancora molto poco. Ma mentre il solco intraparietale è risultato più volte essere coinvolto in diverse attività cerebrali, per la corteccia somatosensoriale secondaria si tratta di una novità assoluta. “Tutte le informazioni finora a disposizione su questa regione cerebrale - spiega Corradi - la vedevano coinvolta nell'elaborazione di stimolazioni tattili complesse, come quelle ottenute attraverso la manipolazione di oggetti e che coinvolgono più parti del corpo, come ad esempio le due mani o dita diverse della stessa mano. È evidente che, per mettere insieme queste informazioni in modo sensato, la corteccia somatosensoriale secondaria deve conoscere la posizione che le varie parti del corpo hanno l'una rispetto all'altra. Nessuno, però, era ancora riuscito ancora a legare tale conoscenza a quest'area”. Utilizzando la risonanza magnetica, i neuroscienziati hanno così osservato che la corteccia somatosensoriale secondaria si attivava anche in assenza di stimoli tattili, ma quando i soggetti testati compivano giudizi legati alla posizione spaziale del proprio corpo. “Abbiamo preso in prestito dalla psicologia sperimentale dei paradigmi di rotazione mentale e li abbiamo usati in un esperimento, che ha visto coinvolte 20 persone di sesso maschile e destrimani - spiegano i ricercatori - abbiamo chiesto loro, dopo aver mostrato la foto di una mano, di dirci se la mano fosse destra o sinistra e ne abbiamo poi misurato il risposta cerebrale. In questo modo siamo riusciti a individuare le due aree coinvolte”. La scoperta è importante perché può avere implicazioni in numerosi ambiti, dalla riabilitazione alla robotica. ****** Riferimenti: THE JOURNAL OF NEUROSCIENCE, April 1, 2009, 29(13):4162-4171; doi:10.1523/JNEUROSCI.4861-08.2009 What Is the Position of an Arm Relative to the Body? Neural Correlates of Body Schema and Body Structural Description Corrado Corradi-Dell'Acqua,1,2 Barbara Tomasino,1,3 and Gereon R. Fink1,4 1 Institute of Neuroscience and Medicine (INM-3), Cognitive Neurology Section, Research Center Jülich, D-52425 Jülich, Germany 2 Cognitive Neuroscience Sector, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, I-34014 Trieste, Italy 3 Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico "Eugenio Medea," Polo Regionale del Friuli Venezia Giulia, I-33078 San Vito al Tagliamento (PN), Italy 4 Department of Neurology, University Hospital Cologne, Cologne University, D-50924 Cologne, Germany |