Uno studio su gemelli omozigoti indaga sulla trasmissione genetica di alcune modalità di risposte motorie. Pubblicato su "Research in Developmental Disabilities" uno studio dell'IRCCS "E. Medea" - La Nostra Famiglia di Ostuni.
Osservando un bambino e i suoi genitori, viene spontaneo confrontare quanto siano simili in alcuni tratti fisici: il colore degli occhi, magari l'altezza o la corporatura. E anche i non addetti ai lavori pensano a quel processo genetico in cui si trasmettono nelle generazioni alcune caratteristiche costanti. Si sa, insomma, che non si tratta di semplice casualità. Oggi parliamo anche di trasmissione genetica rispetto ad alcuni tratti del comportamento, si pensi alla timidezza, e anche in questo caso con stupore si guarda e ci si interroga sul meccanismo in cui da padri in figli si trasmettono alcune "predisposizioni" che, pur garantendo l'individualità e la peculiarità di ogni persona, ci rendono simili ai nostri familiari. A questo filone di ricerche appartiene lo studio "Movement disorders in a twins pair: A casual expression or genetic determination?" pubblicato su "Research in Developmental Disabilities", una delle riviste scientifiche più prestigiose nel campo delle disabilità in età evolutiva (IF: 4,475). |
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